Anche Londra, dice sì a Obama: insieme contro i terroristi in Iraq
«Nessuno si deve fare illusioni: l’Isis non si sconfigge solo con i raid aerei. I bombardamenti non bastano». Lo ha detto il capo del Pentagono, Chuck Hagel, sottolineando che serve un’azione più ampia, anche politica e diplomatica». Intanto Londra ha dato il via libera ai raid contro i terroristi sunniti in Iraq. Il Parlamento ha approvato la mozione del governo Cameron. Le truppe americane potranno quindi contare sull’appoggio militare attivo della Gran Bretagna.
Quella in Iraq «sarà una missione che non durerà qualche settimana, ma anni. Dobbiamo essere pronti a questo tipo di impegno», ha detto il primo ministro britannico David Cameron a Westminster prima del voto sul via libera a raid in Iraq.
A conclusione del suo intervento, David Cameron ha sottolineato la consapevolezza che che l’intervento britannico in Iraq nel 2003 «pesa pesantemente» alla Camera dei Comuni, ma ha insistito che l’attuale situazione è differente. «Non è come il 2003 e non dobbiamo utilizzare gli errori del passato come una scusa per l’indifferenza o la mancata azione».
Nel suo intervento alla Camera dei Comuni, David Cameron non ha escluso la possibilità che i raid della Raf contro le forze di «psicopatici» dello Stato Islamico possano spostarsi dall’Iraq alla Siria, affermando che vi sono le basi legali per farlo. «Voglio essere molto chiaro sulla questione dell’Is in Siria – ha detto rispondendo alle domande durante il dibattito – l’Is deve essere distrutto in Iraq come in Siria. Noi sosteniamo l’azione che gli Stati Uniti e i cinque paesi arabi hanno avviato in Siria».
L’opposizione. «Sostengo la mozione del governo per i raid in Iraq». Lo ha detto alla Camera dei Comuni il leader dell’opposizione britannica, il laburista Ed Miliband, confermando così che la proposta d’intervento del premier David Cameron potrebbe ricevere il via libera in parlamento questa sera.
L’opposizione di Ed Miliband e dei deputati laburisti era stata fondamentale lo scorso anno quando era stata respinta la mozione per un’eventuale azione militare in Siria. Uno smacco per Cameron che fu costretto a ‘ritirare’ l’appoggio già promesso a Washington.